Il gipeto è scomparso dalle montagne dell'Europa centrale nel XIX secolo. Dopo la sua estinzione nella maggior parte della penisola, una popolazione isolata sopravvive nei Pirenei. Data l'importanza della conservazione del gipeto, oggi vengono svolte numerose attività finalizzate al mantenimento di questo uccello.
La conservazione del gipeto
Distribuzione storica e attuale
Ha abitato le principali montagne europee, dove è stato valutato come estinto di recente. Nelle Alpi, invece, la specie è stata recuperata attraverso programmi di conservazione. Le popolazioni attuali sono in Corsica, Creta e nei Pirenei, dove occupano vaste aree con bestiame estensivo e talee rocciose.
Meno della metà delle coppie che cercano di riprodursi riesce ad allevare un pulcino ogni anno. Questo, insieme all'elevata mortalità di cui soffrono e alla loro bassa capacità colonizzatrice, rendono necessario avviare progetti che ne garantiscano la sopravvivenza.
Perché sono cattivi colonizzatori?
I dati disponibili hanno permesso di verificare che la comparsa di nuovi gipeti è generalmente associata alla creazione artificiale di punti di alimentazione supplementari, detti cassonetti. Ma è anche dovuto alla presenza di uccelli adulti nelle vicinanze. Quest'ultimo ha portato allo sviluppo di tecniche di attrazione sociale per riuscire a fissare esemplari in aree dove la specie è scomparsa anni fa e che oggi sono visitabili solo durante voli erratici.
L'applicazione di queste tecniche comprende azioni quali:
- L'installazione di esche, che consistono in riproduzioni a grandezza naturale di gipeti barbuti in resina sintetica. Si trovano in luoghi coerenti con quelli che la specie visiterebbe normalmente nei Pirenei.
- Ricostruzione di antichi nidi.
I vecchi progetti LIFE hanno consentito il posizionamento di esche nel sistema iberico e si prevede di implementarlo nei Picos de Europa. Si tratta infatti di sistemi già abbastanza efficaci con altri uccelli come il falco pescatore in Corsica o il nibbio reale in Scozia.
L'importanza del bestiame nella conservazione del gipeto
L'esistenza di questo uccello nelle montagne spagnole è direttamente associata alla presenza di greggi di pecore e capre in un regime estensivo. La loro sopravvivenza è in contrasto con il mantenimento del pascolo nella parte settentrionale della penisola.
Il gipeto è quasi l'unico uccello che si nutre esclusivamente di ossa e del loro contenuto. Infatti, di solito li ottengono da resti che sono già stati mangiati da altri spazzini, come l'avvoltoio grifone.
Minacce alla conservazione del gipeto
La principale causa di mortalità innaturale è legata all'uso illegale di esche avvelenate, che colpisce anche la fascia più pregiata della popolazione: gli uccelli adulti.. L'uso del veleno è un reato dal 1995: si ritiene che causi la morte indiscriminata di migliaia di animali selvatici, in particolare predatori e spazzini in via di estinzione, come è il caso.
La seconda causa di mortalità è legata alla caccia illegale, che sta diventando sempre meno frequente, o alle folgorazioni nelle linee elettriche di alta montagna o agli scontri. La moderna gestione delle società elettriche sta consentendo l'applicazione di misure correttive per ridurre l'impatto sulla fauna volante.
Il recupero del gipeto a Picos de Europa
Dal 1994, e con il sostegno del Programma LIFE 02/NAT/E/8624, sono stati sviluppati una serie di progetti che hanno fornito preziose informazioni sul gipeto, che ha migliorato la sopravvivenza della popolazione spagnola.
Obiettivi del progetto
- Creare le condizioni ambientali necessarie affinché gli esemplari si stabiliscano in modo permanente in queste montagne.
- Integra i programmi di conservazione del gipeto nel piano generale del parco nazionale.
- Adattare le azioni di conservazione alle raccomandazioni della Strategia di conservazione del gipeto in Europa.
Azioni di conservazione per il gipeto
Tutti sono inclusi nei criteri stabiliti dall'IUCN e dalla Strategia nazionale per la conservazione del gipeto:
- Studio dell'habitat: valuta la qualità ambientale dei Picos de Europa per mantenere una popolazione vitale di questi uccelli.
- Misure correttive delle infrastrutture che possono influire sulla loro sopravvivenza, per i quali vengono individuati elettrodotti pericolosi per la specie.
- Affitto di terreni per l'installazione di punti di alimentazione supplementari e aree di cattura.
- Manutenzione della rete del letamaio, per i quali gli alimenti sono forniti da macelli ufficiali che ne garantiscono la qualità igienico-sanitaria.
- Tecniche di attrazione sociale e simulazione di territori riproduttivi.
- Educazione ambientale: facilita la conoscenza della specie, garantisce la partecipazione sociale e promuove la collaborazione delle pubbliche amministrazioni.
- Seguito, con tecnologia satellitare, degli esemplari presenti nell'area.