Gli avvoltoi sono uccelli che svolgono un ruolo importante nell'ecosistema, in quanto sono incaricati di riciclare i nutrienti dai corpi in decomposizione e ridurre le malattie. Tuttavia, l'Australia ha il terribile onore di essere uno dei luoghi completamente privi di qualsiasi specie di avvoltoio, il che ha un impatto cruciale sulla sua natura.
Per molto tempo si è pensato che l'Australia non avesse mai avuto avvoltoi in tutta la sua storia naturale. In effetti, sono stati registrati diversi fossili di uccelli australiani che sembravano sopperire alla mancanza di queste specie, quindi a questo fatto non è stata data molta importanza. Tuttavia, uno studio recente ha scoperto che una specie di avvoltoio australiano esisteva durante il Pleistocene.Continua a leggere questo spazio e scopri questa storia particolare.
La megafauna dell'Australia
Nell'epoca del Pleistocene, l'Australia era caratterizzata da un clima caldo e umido, che portava alla presenza di foreste tropicali. Questi ambienti sono stati fondamentali per lo sviluppo della fauna marsupiale e ne hanno favorito la crescita. Di conseguenza, apparvero esemplari giganti chiamati megafauna.
Contrariamente a quanto accadeva in altri continenti, la fauna gigante australiana era unica nel suo genere e aveva caratteristiche mai viste prima. Tra le specie più conosciute e incredibili ci sono le seguenti:
- Diprotodonte: è l'antenato del vombato, era alto circa 2 metri.
- Procoptodon: un parente stretto del wallaby. Il suo aspetto fisico ricorda molto quello di un canguro, ma con dimensioni gigantesche (più di 2 metri di altezza e 230 chili).
- Thylacoleo: conosciuto anche come il leone marsupiale. Non ha alcuna relazione o parentela con gli altri gatti, anche se il suo aspetto ricorda da vicino quello di una tigre.
- Palorchestes: è conosciuto come il tapiro marsupiale. Il suo aspetto aveva diverse caratteristiche di un tapiro, sebbene potesse anche somigliare in qualche modo al bradipo gigante.
La curiosa estinzione della megafauna
Sebbene la megafauna abbia avuto il controllo dell'ecosistema per molto tempo, l'epoca del Pleistocene è stata caratterizzata da molti drastici cambiamenti ambientali. Ciò potrebbe aver causato una diminuzione della popolazione di questi animali, anche se si ritiene che l'uomo (gli aborigeni) possa essere coinvolto in questo.
Anche se può sembrare strano, varie pitture rupestri indicano che l'uomo ha interagito con questi animali giganti. Pertanto, alcuni specialisti indicano che la caccia eccessiva, insieme alle condizioni ambientali, potrebbe aver causato l'estinzione della megafauna.
L'unico problema è che fino ad ora non era mai stata trovata alcuna indicazione sui siti di caccia. Infatti, anche se la caccia fosse la ragione principale della loro estinzione, ci sarebbe ancora da chiedersi cosa sia successo ai loro corpi. È importante ricordare che molti specialisti credevano che non ci fossero grandi spazzini per processare quella quantità di resti, quindi dovrebbe essere facile trovare siti di caccia.
La scoperta che ha cambiato la prospettiva della fauna australiana
Nel 2022, uno studio pubblicherà i suoi risultati dopo aver analizzato nuovamente i resti di quello che si credeva fosse un tipo di aquila australiana del Pleistocene (Taphaetus lacertosus). Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, questa ricerca ha dimostrato che i resti fossili di questo uccello assomigliavano a quelli di un avvoltoio piuttosto che a quelli di un'aquila. Per questo motivo, è stato rinominato Cryptogyps lacertosus.
Questo ha significato che per la prima volta è stata segnalata l'esistenza di un avvoltoio australiano, che ha vissuto con gran parte della megafauna durante il Pleistocene.Anche se sembra poco importante, la presenza di questa specie ha cambiato la prospettiva dell'ecosistema dell'epoca.
Va ricordato che gli avvoltoi sono incaricati di riciclare i nutrienti, quindi consumano le ossa e i resti degli animali morti. Questo potrebbe spiegare perché non sono stati trovati siti di caccia che confermino l'estinzione della megafauna, dal momento che questi uccelli potrebbero averli distrutti durante le loro attività quotidiane.
Inoltre, la relazione tra l'estinzione della megafauna e la scomparsa degli avvoltoi australiani completa la sua storia. Quando gli animali giganti cessarono di esistere, le carogne e le carcasse in decomposizione divennero scarse. Pertanto, in poco tempo l'avvoltoio australiano seguì le sue orme, estinguendosi.
Ci sono ancora incognite da risolvere
Sebbene la riscoperta dell'avvoltoio australiano risponda a molte domande sulla megafauna australiana, ci sono ancora alcune incognite.Ad esempio, si stima che tra l'arrivo dell'uomo e l'estinzione della megafauna ci siano circa 13.000 anni di differenza. Questo tempo è troppo lungo perché gli umani possano essere considerati la causa dell'estinzione, quindi la risposta non è ancora chiara.
Come puoi vedere, la storia dietro la megafauna australiana potrebbe essere ancora molto lontana. Tuttavia, è interessante sapere che la diversità dell'Australia è ancora maggiore di quanto immaginato in precedenza. Alla fine, è chiaro che questo continente è unico e che sia la sua fauna attuale che quella antica avevano delle caratteristiche piuttosto incredibili.