Il camoscio: cibo e costumi

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Anonim

Le zone di alta montagna possono sembrare luoghi inospitali in cui vivere. Ma la verità è che per molte fauna e flora costituiscono l'habitat ideale: è il caso dell'animale in questione, il camoscio. Continua a leggere per saperne di più su questo acrobata bovid.

Il camoscio: tassonomia e classificazione

A livello tassonomico, il camoscio è classificato all'interno del genere Rupicapra. All'inizio c'era solo una specie: Rupicapra rupicapra. Diversi studi genetici e morfologici sono stati necessari per raggiungere un consenso tra la comunità scientifica e considerare due specie diverse:

  • Rupicapra rupicapra: nome assegnato al camoscio delle Alpi e di altre catene montuose europee.
  • Rupicapra pyrenaica: è il camoscio presente nell'Europa sudoccidentale.

Questi animali appartengono al gruppo dei bovidi, un folto gruppo di mammiferi che comprende, tra gli altri, la pecora, il toro o il bisonte. bovidi sono animali rigorosamente erbivori e ruminanti. Ciò significa che, dopo aver mangiato il cibo, lo rigurgitano per masticarlo nuovamente e digerirlo completamente.

Caratteristiche generali

Siamo di fronte ad animali la cui taglia non è superiore a quella di una capra, e cioè che la loro altezza di solito non supera gli 80 centimetri, mentre il loro peso varia tra i 20 ei 30 chilogrammi.

Questi bovidi hanno una piccola coda che, se la aggiungiamo alla loro lunghezza totale, si avvicina ai 120 centimetri. Cosa c'è di più, hanno una vista eccellente, oltre a un udito e un olfatto invidiabili. Questi tratti li aiutano a rilevare rapidamente il pericolo.

A differenza di altre specie di bovidi, sia i maschi che le femmine del camoscio hanno le corna. Queste corna nascono dalla sua testa verticalmente e sono ricurve, il che dà l'aspetto di uncini.

Ovviamente, per poter vivere e muoversi in alta quota, è necessario un qualche tipo di adattamento. Nel camoscio, questo problema è risolto dai suoi zoccoli: sottili e con un pad centrale che permette loro di arrampicarsi su qualsiasi tipo di superficie.

Un'altra caratteristica che dovrebbe essere notata in questi animali è la loro pelliccia, che varia a seconda della stagione dell'anno. In estate, quando le temperature sono elevate, il pelo che ricopre il suo corpo è rossastro, con alcune zone più bianche e una riga nera sul dorso. In inverno, invece, il pelo è più duro e folto e assume un colore bruno o nerastro.

Alimentazione del camoscio

Come abbiamo già accennato in precedenza, sono animali erbivori rigorosi: la loro dieta comprende erba, piante erbacee, germogli, muschio e persino erbe. Queste abitudini alimentari variano anche a seconda del periodo dell'anno: in estate il camoscio preferisce pascolare nelle zone con più abbondanza di erba; quando arriva l'inverno si nutre di altri tipi di vegetazione, poiché l'erba è solitamente scarsa.

Habitat e costumi

Il camoscio è un animale abituato alle zone di montagna, soprattutto alle zone boschive che vi trova. Quando arriva l'estate e arrivano le alte temperature, questi animali salgono quasi alla quota massima, dove trascorrono la maggior parte della giornata al pascolo e al riparo da ogni pericolo.

Con l'arrivo dell'inverno il camoscio è costretto a scendere al limite superiore del bosco, nelle zone più soleggiate. Queste attività vengono solitamente svolte in gruppo, poiché il camoscio è un animale socievole che forma piccoli gruppi di individui. Durante la maggior parte della giornata svolgono gran parte delle loro attività, essendo specie diurne.

Tendono a rifuggire dagli incontri inaspettati, poiché sono animali timidi. I maggiori pericoli che il camoscio deve affrontare sono i suoi predatori - lupi, orsi e umani - e le valanghe, ed è che, nonostante l'agilità che questi animali dimostrano, a volte possono coglierli di sorpresa.