Cosa avranno i gatti che nel corso della storia hanno suscitato passioni? Il culto quasi divino di culture come quella egizia da parte di questi animali è ben noto. Oggi è senza dubbio uno degli animali da compagnia più diffusi nelle case di tutto il mondo.
Ma c'è una gilda artistica in cui il rapporto uomo-gatto è diventato un legame strano e indissolubile. Ci riferiamo agli autori. Nel corso della storia della letteratura troviamo numerosi esempi di autori che si sono dichiarati amanti confessi di questi felini, divenuti fonte di ispirazione per le loro opere.
Cosa unisce scrittori e gatti?
Sebbene non vi sia alcuna teoria confermata su questa relazione, la ragione più probabile risiede nel carattere condiviso dagli scrittori e dai gatti. La scrittura è di solito un processo solitario e individuale che di solito si svolge nel tempo.
Facendo un esercizio di parallelismo, si potrebbe affermare che sia writer che cat condividono un carattere indipendente, stabile e solitario.
Si potrebbe dire che le lunghe ore che uno scrittore trascorre seduto davanti a una macchina da scrivere o a un computer e a riflettere non sono un problema per un gatto, poiché si adattano perfettamente.
Autori e amanti dei gatti
esistere innumerevoli scrittori che hanno dichiarato apertamente la loro preferenza nella scelta di un compagno felino, sopra l'altro grande amico animale, il cane. Uno dei casi più emblematici è quello di Ernest Hemingway, amante confesso di queste creature.
L'autore di opere come Il vecchio e il mare visse con il suo primo gatto, Snowball, dal 1931. È risaputo che i discendenti di questo gatto sono diventati più di 50 e che, ancora oggi, se ne possono vedere alcune copie nella casa-museo dell'autore, in Florida.
Un altro dei grandi autori del XX secolo, Charles Bukowski, una volta dichiarò: “Nella mia prossima vita voglio essere un gatto. Dormire 20 ore al giorno e aspettare che mi diano da mangiare”. È venuto a vivere con nove esemplari.
A parte il fascino per questi animali, la letteratura universale è ricca di opere che attestano l'ispirazione dei loro autori nel mondo felino. Se facciamo un viaggio nell'età dell'oro spagnola, Lope de Vega può essere considerato il "commediografo felino" della nostra letteratura. Il suo lavoro intitolato La gatomachia Parla dell'amore felino e del crepacuore, ma riflette perfettamente le capacità di osservazione di Lope de Vega nel mondo che lo circonda.
Anche Haruki Murakami sente un grande fascino per i gatti, e lo ha riflesso in numerose opere, con particolare enfasi sui testi surrealisti come La città dei gatti. Un altro illustre autore come Jorge Luis Borges aveva una tale devozione per il suo animale domestico che dedicò una poesia al suo gatto Beppo.
L'elenco degli amanti dei felini continua con geni della letteratura come Julio Cortázar, Charles Dickens o Edgar Allan Poe. Inoltre, queste creature silenziose sono stati fedeli amici di geni di altre discipline come il grande compositore Richard Wagner o il pensatore e inventore Isaac Newton.
Si potrebbe dire che, indubbiamente, scrittori e gatti camminano mano nella mano, ed è più che evidente che i gatti sono fortemente legati al mondo della creatività. I felini sono un'importante fonte di ispirazione per i loro proprietari e compagni.