Classificare o meno i virus come organismi viventi è oggetto di dibattito da anni, dal momento che nemmeno gli scienziati sono d'accordo. In questa era attuale di pandemia globale dovuta al coronavirus COVID-19, il funzionamento e le origini virali sono questioni all'ordine del giorno. Questo ci fa porre diverse domande: cos'è un virus? Come funziona? I virus sono vivi?
Qui cerchiamo di qualificare le possibili risposte a queste domande, poiché sembra che la risposta dipenda da ciò che consideriamo “vita” o “essere vivi”.
Cos'è un virus?
La parola virus deriva dal latino "veleno" .Alla fine del XIX secolo, i ricercatori si resero conto che alcune malattie infettive, come la rabbia, erano causate da particelle più piccole dei batteri, ma potevano comunque essere trasmesse. A quel punto non c'era una definizione chiara di cosa fossero.
Oggi sappiamo che un virus è composto da:
- Un materiale genetico che può essere DNA o RNA,
- un rivestimento proteico chiamato capside che avvolge il materiale genetico,
- questo insieme può, a sua volta, essere protetto da uno strato aggiuntivo, un involucro lipidico originato dalle membrane delle cellule che infetta. Si chiamano virus con involucro.
Finora, un virus sembra più un gruppo chimico che un organismo.
Quando i virus infettano una cellula, chiamata cellula ospite, perdono le loro coperture protettive e il materiale genetico viene iniettato nella cellula.In quel momento, utilizza il meccanismo replicativo dell'ospite per produrre migliaia di copie del suo DNA o RNA in modo che possa generare copie di se stesso.
Pertanto, i virus dipendono da altre cellule per la sintesi proteica, la sintesi degli acidi nucleici e l'intera serie di attività biochimiche che consentono loro di moltiplicarsi e trasmettersi.
Vivi o no, questo è il problema
Dopo tutto ciò che abbiamo esposto sopra, potremmo considerare i virus come parassiti senza vita?
Un batterio è una singola cellula che da sola può generare energia e riprodursi, oltre a svolgere tutte le attività necessarie alla sua sopravvivenza, per questo si dice che è vivo.
Come afferma Luis Villarreal, dottore in biologia e direttore del Center for Virus Research dell'Università della California:
“Ma che dire di un seme? Un seme non può essere considerato vita. Tuttavia, ha un potenziale per la vita e può essere distrutto. In questo senso, i virus sono più simili a semi che a cellule viventi.”
Molti microrganismi come batteri e archeobatteri considerati esseri viventi, in situazioni di stress o di carenza di nutrienti, sono in grado di entrare in uno stato di latenza. In questo modo inattivano e riducono la loro attività metabolica e quando le condizioni sono ottimali riprendono.
In questo caso, quando viene chiesto, le cellule dormienti sono vive? la gente risponde di sì, ma biochimicamente questi batteri sono in uno stato "inerte" e quindi non sarebbero realmente vivi.
Lo stesso vale per le spore di alcuni batteri gram-positivi, che sono biochimicamente inerti ma possono riprodursi o meno.
Come puoi vedere, il problema nasce quando si distingue tra ciò che è considerato vivo o meno.
Quando parliamo di virus, normalmente li classifichiamo come esseri non viventi o acellulari, perché non sono in grado di riprodursi e al di fuori della cellula ospite si trovano in uno stato latente.
Potremmo davvero dire che i virus stanno tra ciò che è vivo e ciò che non lo è: non hanno la capacità di replicarsi da soli, ma possono farlo nelle cellule viventi e quindi influenzare il comportamento degli ospiti.
E tu cosa ne pensi?
La risposta alla domanda "i virus sono vivi?" Dipende dal concetto che abbiamo della definizione di cosa sia "essere vivi" , ma in re altà, qualunque sia la risposta, sembra che non ci porti ad alcuno sviluppo costruttivo in merito.
Comunque, e infine, vorremmo lasciare aperta la domanda: cosa consideri vivo? in modo che il lettore consideri e chieda qual è la sua opinione su questi microrganismi e se li considera vivi o no.
