Gli animali domestici nel codice civile

Tradizionalmente, gli animali da compagnia sono stati trattati come semplici cose nelle leggi spagnole. Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nella prevenzione e nella sanzione degli abusi sugli animali, il codice civile spagnolo ha continuato a conferire agli animali domestici lo status giuridico di "beni mobili", che potrebbero essere distribuiti, sequestrati e persino ipotecati.

I contratti di comproprietà degli animali sono uno degli esempi più evidenti di questo trattamento giuridico simile alla proprietà. Consentito che gli animali sono oggetto di una proprietà condivisa tra più persone; i proprietari diventerebbero titolari di una certa quantità di quote nella loro proprietà.

Tuttavia, Dal 2017 è stata approvata una riforma del Codice Civile con l'obiettivo di “correggere” questo status giuridico e, quindi, riconoscere gli animali domestici come esseri dotati di sensibilità.

Successivamente, parleremo proprio di questi cambiamenti necessari nella legislazione spagnola per rendere giustizia alla natura stessa degli animali da compagnia, che sono possessori di un complesso sistema nervoso e cognitivo.

Animali domestici come "proprietà personale": considerazioni e limiti di questo status giuridico

Da molti anni esistono diverse organizzazioni che si battono per il benessere degli animali, come la Fondazione Affinity e l'Osservatorio per la giustizia e la difesa degli animali.

Queste entità sono organizzate per chiedere politiche pubbliche più efficaci nella lotta contro gli abusi sugli animali e il sovraffollamento delle strade. Fanno lo stesso anche per chiedere un aggiornamento riguardo al trattamento legale concesso agli animali.

Questo cambiamento di status legale non riguarda solo il diventare più empatico quando si tratta delle emozioni e della sofferenza vissute dagli animali da compagnia. La sua principale importanza è che si compiano progressi legali nel riconoscere che gli animali possono essere titolari di determinati diritti propri.

Pur essendo stato compreso che gli animali da compagnia erano "proprietà personale", giuridicamente equiparabili ai veicoli, sarebbero privati di qualsiasi facoltà cognitiva o emotiva, come la capacità di sentire. Dopotutto, le cose o gli oggetti non provano dolore, tanto meno le proprie emozioni.

In questo panorama, la sensibilità e il benessere di un animale difficilmente verrebbero considerati al momento dell'emanazione di una sentenza giudiziale, specie se ciò implica violazione della libertà di ciascuno di usare o impiegare i propri beni.

Come si vede, prevarrebbe sempre il diritto di proprietà riconosciuto all'essere umano, e non un diritto non riconosciuto degli animali alla loro integrità fisica ed emotiva.

Solo cambiando lo status giuridico dato agli animali da compagnia sarebbe possibile cominciano a riconoscere legalmente che sono esseri dotati di sensibilità, e che anche il loro benessere dovrebbe essere considerato, nelle politiche pubbliche e nelle azioni legali che li coinvolgono.

La riforma del Codice Civile e il nuovo status giuridico degli animali da compagnia

Nel 2017 il Gruppo Parlamentare Popolare ha presentato la Proposta di Legge di modifica del Codice Civile, della Legge ipotecaria e della Legge di procedura civile, sul regime giuridico degli animali. L'obiettivo centrale era creare uno statuto giudiziario speciale per gli animali da compagnia; si riconoscerebbe che sono dotati di sensibilità e non possono essere equiparati a merci.

Per quanto riguarda in particolare il codice civile, la proposta proposta di modificare significativamente il testo dell'articolo 333.1; e fu stabilito che tutte le cose che potevano essere possedute da un essere umano erano considerate proprietà mobili o immobili. Apparentemente, il nuovo testo determinerebbe quanto segue:

“Gli animali sono esseri viventi dotati di sensibilità. Il regime giuridico dei beni sarà ad essi applicabile solo nella misura in cui sia compatibile con la loro natura e con le disposizioni destinate alla loro tutela”.

Per quanto riguarda la custodia

Pure Verrebbero modificati gli articoli che parlano della custodia degli animali domestici in caso di separazione o divorzio coniugale. Ad esempio, si propone che l'articolo 90 del codice civile incorpori una lettera c al testo vigente, che determinerebbe quanto segue:

"C) La destinazione degli animali da compagnia, se esistenti, tenuto conto dell'interesse dei familiari e del benessere dell'animale, potendo prevedere la distribuzione dei tempi di godimento se necessario".

Inoltre, verrebbe aggiunto un nuovo articolo 94 bis, che prevede che il l'autorità giudiziaria può affidare il possesso legale di un animale da compagnia a uno o entrambi i coniugi, secondo i tuoi interessi e anche l'integrità dell'animale.

Tutta questa evoluzione verrebbe a stabilire un quadro e una base giuridica per i giudici in queste sentenze, che fino ad ora non esistevano.

Parimenti, va rilevato che, almeno nel testo provvisorio, non sono dettagliati parametri specifici per il benessere degli animali. Ciò potrebbe comunque lasciare spazio a interpretazioni soggettive nel determinare la custodia degli animali da compagnia.

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